sabato 19 aprile 2008

Come inizia il mio romanzo

Cari amici, "Nell'ora che è d'oro" è il mio primo romanzo. L’ho scritto quando vivevo a NY. Parla di amore e di morte. Di sopravvissuti. Trovate qui il prologo. Magari vi incuriosisce sapere cosa è successo a Giorgia.




Ci sono storie che dovrebbero rimanere sigillate per sempre in un luogo che non è la mente: una scatola, una tomba, una vecchia cantina in cui c’è scritto “proibito entrare”.
Certe cose andrebbero vietate alla vista di quelli che più amiamo e che, per il solo fatto di esistere, ci tengono artificiosamente in vita.
Nessuno ci avverte però che proprio loro saranno costretti, all’improvviso, a compiere il gesto folle di disseppellire i non morti. Lo faranno senza volontà.
Una volta entrati nella giovinezza, i loro corpi verranno ossessionati da altri corpi e per questo condannati a perdere l’innocenza e a perpetuare il crimine.
È così che si rinnova il pericolo al quale ci illudevamo di essere scampati, non pensando che le storie si ripetono o si compiono, anche a distanza di molti anni.

Della sua malattia, Giorgia non aveva mai più parlato con nessuno, tanto meno con sua figlia. Giovanna ora aveva sedici anni, dieci di meno di quanti ne aveva avuti lei al tempo in cui si erano svolti i fatti.
Del passato di sua madre non conosceva nulla, e non c’era fra loro neanche quella confidenza amicale che rende lecita la confessione in un momento di euforia, o di passione.
Niente avrebbe mai alterato la loro irreale armonia, se non fosse stato per quel fiore rosso lasciato sul tavolo, il segno di un turbamento, una promessa d’amore.
Se Giovanna non avesse portato a casa il fiore, Giorgia non avrebbe mai più riaperto la lettera di K. E non avrebbe riletto le tre parole oscure che un tempo le avevano incendiato il corpo: K. uccide G.
Un piccolo rebus, che non era stato mai risolto.
Come tutto il resto.

Quella lettera tra le mani di Giorgia aveva ora riportato a galla ogni suono, ogni dettaglio, ogni movimento dissennato e felice di quella vita per cui un giorno era morta.

2 commenti:

Calcetto Popolare ha detto...

Ciao. Carino, esteticamente, il blogghino. Spero che lo aggiornerai spesso, romanzo a parte. Per intanto, baci. E ora vado a linkarti.

Massimiliano

Unknown ha detto...

mette davvero curiosità!